Il filo conduttore della storia è un’indagine: la scena iniziale ci
presenta il protagonista con la pistola in mano e la tempia sfondata da
una pallottola. Ma non è morto, Giorgio Sala: non può parlare ma non ha
perso la capacità di pensiero, e mentalmente inizia a ricostruire
l’accaduto. In “Non si può morire la notte di Natale” Enrico Ruggeri
ci conduce così attraverso un avvincente racconto giallo, che parte
dalla cena della vigilia, con tutta la famiglia riunita attorno alla
tavola, e si sposta poi in ospedale...
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