giovedì 13 dicembre 2012

Enrico Ruggeri, ''Scrivere un libro è un atto liberatorio meno vincolante di una canzone''

Il filo conduttore della storia è un’indagine: la scena iniziale ci presenta il protagonista con la pistola in mano e la tempia sfondata da una pallottola. Ma non è morto, Giorgio Sala: non può parlare ma non ha perso la capacità di pensiero, e mentalmente inizia a ricostruire l’accaduto. In “Non si può morire la notte di Natale” Enrico Ruggeri ci conduce così attraverso un avvincente racconto giallo, che parte dalla cena della vigilia, con tutta la famiglia riunita attorno alla tavola, e si sposta poi in ospedale...

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